Burdisso e Massara
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Ricordo di un interessamento della Fiorentina per De Rossi. Pradè conosceva Daniele dalla Roma. Lo riteneva pronto per allenare. Allo stesso tempo Burdisso, D.S. del Boca Juniors, dove aveva militato nei primi anni da calciatore, lo voleva a Buenos Aires a concludere la carriera. De Rossi volava in Argentina per giocare alla "Bombonera", una cosa unica. Chiuso il rapporto tra Burdisso e il Boca, Pradè lo chiama a Firenze e qualcosa cambia. Non lo sento mai parlare. La squadra ha una fisionomia più precisa. Plaudo all'allenatore, ma viene da pensare a un suggeritore o, meglio ancora, a uno che conosce il calcio e i sottili equilibri. Da qui a credere che, al momento in cui Italiano passerà la mano, si vedrà all'opera il trio Pradè, Burdisso, De Rossi, il passo è breve. D'altro canto, in un mondo non facile, lavorare con amici è vantaggio non da poco. Anche l'acquisto di Piatek fa pensare a Burdisso, per i trascorsi al Genoa e i giudizi raccolti dai rossoblu. Eppoi anche le voci su Isco parlano di un'inversione di tendenza, come rimanesse Vlahovic. Si riporterebbe la Viola al posto che le compete.
Ed ecco il Milan, che viaggia a mille all'ora. Dopo incomprensioni e rotture, vedi Boban, le cose sono andate a posto. Indubbi i meriti di Pioli e Maldini, ma, anche in rossonero, c'è chi non si sente quasi mai: Massara. Credo sia stato importante nella scelta dei calciatori.
Alla Lazio, invece, si è fatto un passo indietro. Le idee di Sarri non collimano, evidentemente, con quelle di Tare, che pare sia cambiato. Viene da sorridere quando si permette al tecnico di decidere. Non si può accettare che uno, lautamente pagato, voglia imporre il suo calcio. Perché il compito è un altro: far esprimere al meglio il materiale a disposizione. Che danno subirà il club quando andrà via e il nuovo venuto contesterà il 4-3-3? Pagherà Sarri? Non credo. Si può accettare che Lazzari, un esterno dei migliori in circolazione, spesso decisivo, sieda in panca, perché non adatto al modulo del mister? Se la Lazio l'ha pagato 20 milioni, credeva in lui. Stupisce che Lotito accetti questo stato di cose. O ha sbagliato Tare nell'acquistarlo o si è sbagliato a prendere Sarri. L'uscita del tecnico sulla convivenza tra Milinkovic e Luis Alberto faceva pensare, come la panchina di Lazzari. Se ne sentono di tutti i colori. Dicono che in qualche rosa ci siano buoni calciatori, ma troppo solisti, mentre il calcio è un gioco di squadra. Ma Nils Liedholm, un maestro, chiedeva calciatori forti, perché a farli giocare insieme ci pensava lui. Non viene da credere che qualcuno sbagli?
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