Juve, Zidane, Sartori

21.03.2025 10:08 di  Claudio Nassi   vedi letture
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Juve, Zidane, Sartori

Lunedì alle 11.30 ero dal Dott. Berni, specialista in ozonoterapia. E' un tifoso della Fiorentina. Non perde una partita. Era al settimo cielo per la prestazione contro la Juventus, ma al tempo stesso dispiaciuto per aver visto la Vecchia Signora in quelle condizioni. Sono rimasto stupito. La frase mi è sembrata così strana da far tornare alla mente quanto detto da un signore a giugno, che la Juventus sarebbe andata in difficoltà entro cinque mesi. Aveva sbagliato di poco. Thiago Motta è sui carboni ardenti. Dopo essere stato eliminato in Coppa Italia dall'Empoli, si è trovato a perdere 4-0 in casa dall'Atalanta e 3-0 dalla Fiorentina.

Al di là di numeri impietosi, ciò che ha colpito è il fatto di non aver segnato un gol in 180'. Basta e avanza per domandarsi chi è il colpevole. D'accordo, in campo vanno i calciatori, ma il primo compito dell'allenatore è essere un motivatore. Non è difficile scoprire il primo colpevole, se, dopo aver fatto cedere otto calciatori da una squadra arrivata terza e vincitrice della Coppa Italia, cambia formazione ad ogni partita e presenta un undici senza spina dorsale. Dall'esperienza viene da dire quando è il momento di cambiare manico. Non appena ci si accorge che il tecnico ha finito il vocabolario e non fa più presa nello spogliatoio. Quando tutti sanno che cosa dirà, prima ancora che inizi a parlare. E' di un famoso allenatore americano la spiegazione della parola "motivazione": motivo per passare a un'azione.

Risolto il problema, se quanto detto risponde al vero, c'è quello del sostituto. A nove partite dalla fine è difficile, perché nessuno accetterà di fare il traghettatore. La società si troverà in difficoltà, ma a tutto c'è rimedio, si tratta della Juventus. So bene che Deschamps ha annunciato l'addio alla Nazionale di Francia dopo il Mondiale. So pure che Zidane attende da anni il posto. Ma non si sa mai che cosa potrà accadere e rimane l'unico a cui si può fare un contratto a lunga scadenza. Perché ha dato dimostrazione di capire e avere attributi. Non a caso, quando Florentino Pérez lo chiamò al Real Madrid, la prima cosa che fece fu sostituire James Rodriguez, pupillo del Presidente, con Casemiro, mediano portato a coprire una squadra sbilanciata. Ha vinto tre Champions. Non gli ho visto sbagliare quasi niente, tanto da far dire che quello che ritenevo sopravvalutato come calciatore, perché parlano i numeri, si dimostrava un tecnico super.

Con Zidane in panca il D.S. giusto. Si chiama Giovanni Sartori, passato dai successi di Chievo, Atalanta e Bologna. In attesa che la società abbia ai vertici uomini di calcio, avrebbe dalla sua due numeri uno. Non poco, di questi tempi!  

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