Le sostituzioni
Quando predico nel deserto di allenatori superpagati e sopravvalutati, si chiedono chi sono per dirlo. Non importa se ripeto che è il mestiere più difficile del mondo e che, se uno avesse tutte le doti che occorrono, potrebbe fare il Presidente degli USA. Se per caso mi soffermo sulle sostituzioni fatte negli ultimi giorni da Inzaghi, Conte e Thiago Motta, forse potrei convincere qualche scettico.
L'allenatore dell'Inter fin dai tempi della Lazio dimostrava di non essere il massimo dalla panchina. Ogni volta che i biancocelesti giocavano le Coppe, leggevo in trasferta formazioni incredibili. A Milano è cambiato ben poco, se perde uno scudetto nel derby quando, in vantaggio 1-0, toglie i tre migliori: Perisic, Brozovic e Calhanoglu. Lo scorso anno presenta a Lisbona col Benfica otto nuovi. Sotto 3-0 alla fine dei primi 45', raggiunge il pari coi titolari. Nella partita di ritorno con la Real Sociedad doveva solo vincere per arrivare primo nel girone e affrontare una delle seconde. Lascia Lautaro a lungo in panca. Ne aveva d'avanzo, ma finisce 0-0. Stavolta a Leverkusen, contro il Bayer, non ha per 56' Dimarco e per 66' Barella e Lautaro, senza contare Mkhitaryan. Continuo a non capire. Inzaghi, invece, pensa che il calcio sia la dama e i calciatori pedine. Non si accorge neppure dello strapotere di Xhaka. Evidentemente i sei milioni netti che guadagna lo portano fuori dimensione e a pensare che, alla fine, vincerà perché più bravo. Quando, anche per Lotito, è il più fortunato.
Conte non ha un curriculum simile ma, contro la Lazio, in svantaggio, toglie Politano, uno dei migliori, per Neres e, 6' dopo, Mc Tominay, che poteva risolvere anche da fuori area.
Thiago Motta a Lecce si trova in vantaggio. Nella ripresa è costretto a subire gli attacchi dei giallorossi. A un certo punto comincia la girandola dei cambi. Gatti fa posto a Rouhi, con Cambiaso a destra. Poi Thuram fa posto a Fagioli e Conceiçao viene richiamato, quando è l'attaccante più pericoloso.
Alcuni maghi della panchina ricordano un allenatore di basket che allo stesso minuto era solito fare le sostituzioni, indipendentemente dalla prestazione dei protagonisti. Perché sono loro i protagonisti, anche se spesso dimenticati. In Juventus - Bologna assisto alla rimonta dei bianconeri, ma se Conceiçao è l'uomo più pericoloso e Miranda lo soffre, perché non si raddoppia? Dovrebbe essere scontato, ma non lo è, come l'uomo sul palo sui calci d'angolo, ecc. ecc.. Peccato poi si scopra che si è perso per un particolare, che particolare non è!
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