Isco
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Al Real Madrid c'è un calciatore di nome Francisco Roman Alarcon Suarez, per tutti Isco, anni 21, pagato 30 milioni di euro al Malaga. Dopo Illarramendi, 39 milioni di euro alla Real Sociedad, lo spagnolo più pagato dalla Casa Blanca. Premiato come numero uno ai Mondiali Under 21, si è inserito subito e la sua esplosione ha giocato un ruolo importante nella cessione di Ozil all'Arsenal. Arriva dal Malaga come Juanito e Hierro, grandi ex. Cresce ad Arrojo de la Miel, Costa del Sol, e, nella piazzetta vicino a casa, fa arrabbiare gli amici più grandi di suo fratello. Li dribblava tutti. A quattordici anni lo nota il Valencia. Lo segnala José Jimenez, responsabile scouting, e a diciotto anni fa l'esordio in prima squadra con una doppietta. Ancora una volta un allenatore fa danni. Per Emery, infatti, non è pronto e va al Malaga per 6 milioni. E nell'esordio nei gironi di Champions segna due reti allo Zenit.
Per Ancelotti mostra la maturità e l'autorità di un veterano. Già lo si paragona a Zidane. Lo stesso Zizou dice che ancora non gli somiglia, ma che in futuro potrebbe avvicinarsi. Però nelle prime 6 uscite con il Real segna 5 gol, cosa che per Zidane non era facile. Mister Carlo cerca di farne un calciatore completo, in grado di cantare in fase offensiva e portare la croce in quella difensiva. Al Malaga gli aiutanti di Pellegrini lo chiamavano "culone" per le caratteristiche fisiche, con quel baricentro basso. Del resto, anche al Valencia avevano cercato di migliorarne i difetti. "Aveva gambe grosse e poco muscolose - ha detto Jimenez - così lo abbiamo mandato dall'endocrinologo e l'abbiamo fatto lavorare, fino a perdere 6 chili a 15 anni". Ma per tutti resta il "Gordo". Così lo ricorda Ginés Meléndez, coordinatore delle nazionali e C.T., allora, dell'Under 17: "La sua intelligenza lo rende diverso da tutti. E' insolente nel modo di giocare, lo fa con grande personalità". "Nel 2011 quando arriva al Malaga - dice Antonio Fernandez, ex D.S. del club - Pellegrini non lo conosceva, ma l'anno dopo, come andò via Cazorla, gli mise in mano la squadra". Del Bosque lo ha convocato in nazionale nel maggio 2012, senza farlo giocare in due amichevoli. Lo fa debuttare con l'Uruguay e lo porta a ferragosto in Ecuador, senza offrirgli un minuto.
Seguirò con interesse la crescita di Isco, che ha dovuto combattere, fin da giovane, con problemi fisici; ma, come dice Bosha Tanjevic: "Il talento è come una gamba più corta, lo noti al primo sguardo". Spiegatelo a Emery.
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