Il Tau Altopascio

23.08.2024 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
Il Tau Altopascio

Avevo sentito parlare a più riprese del Tau Altopascio come di una società dilettantistica di settore giovanile con pochi eguali. Conoscevo il Margine Coperta, l'anno del titolo italiano Allievi, con Antonio Bongiorni D.S.. Facevo loro i complimenti per il centro, l'organizzazione e il gemellaggio con l'Atalanta, che durava da venticinque anni. Cominciavano ad avere problemi economici. Fu l'inizio della fine e in Toscana rimasero tre le società di settore giovanile conosciute da tutti: Cattolica Virtus, Sestese e Tau Altopascio.

Chiesi all'amico Fantozzi di visitare il Tau. Con Gabriele rimanemmo stupiti. Avevo saputo dei rapporti con l'Inter di Bertelli e il Presidente Semplicioni ci affidò a Marco, certo che non avrebbe trascurato un particolare. Cominciammo dall'impianto sportivo di Badia Pozzeveri, dove si allenano i ragazzi dagli 8 ai 13 anni del Centro Formazione Inter, tornati a casa col titolo di migliore società. Una miriade di tesserati, 40 fra tecnici e istruttori di base, due campi di calcio a 11, tre a 7 e due a 5, trenta trofei vinti, sono numeri da grande club. Con questa denominazione nasce nel 1992 e, dopo anni in Promozione ed Eccellenza, approda in Serie D. Ma già dalla fine degli anni '90 colleziona vittorie e premi. Nel 2008 è campione regionale Allievi e nel 2012 Campione d'Italia.

Dal giorno in cui siamo andati a visitarlo, sono a chiedere quanto durerà. Vivo nel terrore quando le cose funzionano. Ho conosciuto il Presidente, con un cognome che è tutto un programma: Semplicioni. Ha fatto ottima impressione, ma simile struttura da portare avanti è tutt'altro che semplice. Si è chiesto se non si siano ingranditi troppo, con gli accordi di collaborazione e le accademie? D'accordo, nel 2021/2022 conquistano il titolo italiano della categoria Under 13 Esordienti Elite e nei campionati regionali con gli Under 15 e 17, ma sono tanto bravi da essere i soli a privilegiare la quantità. Ho visto anche il programma di lavoro spedito ai Giovanissimi per preparare il ritiro estivo, con tre allenamenti da svolgere alla settimana. Ne parlerò con Bertelli, ripetendo quello che disse Mercati, professore all'Università Cattolica, quando chiesi un giudizio su Tuttocalcio, annuario tecnico-statistico: "Avanti sì, ma non troppo!". Parafrasando Zeljko Obradovic, l'allenatore più vincente del basket europeo, viene da dire: "Ma corsa e esercizi sono più importanti della tecnica?".  

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