Il ko del "Viareggio"

19.02.2024 09:00 di  Claudio Nassi   vedi letture
© foto di Pietro Mazzara
Il ko del "Viareggio"

Parafrasando una frase di Joe Bastianich, viene da dire che ci sono due tipi di persone in Italia, i toscani e quelli che vorrebbero esserlo. D'accordo, sono partigiano, ma non dimentico ogni volta che mi trovavo fuori regione, guardavano con sospetto. Addirittura battute per noi normali non venivano capite. Per tornare a ciò che accomuna il Belpaese, preoccupa il fatto che quando una cosa funziona si fa di tutto per distruggerla. E' capitato anni or sono al Margine Coperta, una delle prime cinque società dilettantistiche di settore giovanile, campione italiana Allievi, gemellata per venticinque anni con l'Atalanta, con un D.S., Antonio Bongiorni, dei più bravi, legato, come nessuno, a Mino Favini, l'ultimo dei grandi maestri, con un centro sportivo secondo solo, al tempo, a quello dell'Empoli: oggi vive di ricordi.

L'introduzione per parlare del Torneo di Viareggio, un tempo il più importante d'Europa e del mondo a livello Primavera. Nasce nel '47 grazie al Presidente Torquato Bresciani. La prima edizione ufficiale data '49. Il nome scelto è "Coppa Carnevale". Ricordo il richiamo che aveva, lo spettacolo offerto e il concorso di pubblico. Il lunedì delle finali chi arrivava allo Stadio dei Pini dopo le 11.00 non trovava posto. Alle 13.00 si giocava per la terza piazza, alle 15.00 per la prima. Tutti volevano finisse in parità, per assistere mercoledì alla ripetizione. Dal '64 all''80 il Dukla Praga vinse sei edizioni. Meritatamente, ma non lo accettavamo e tutti a domandare se avevano alterato le date di nascita. Baresi, Collovati, Frustalupi, Grabesu e compagnia gli attori con le società più importanti, italiane e straniere.

Abbiamo tentato a più riprese di togliere l'organizzazione al Centro Giovani Calciatori, poi di farne un torneo con le otto italiane più forti e le otto straniere. Un piccolo Mondiale. Ma per motivi politici prima, e per incapacità di chi doveva intervenire poi, non è avvenuto. Domando ancora come il Comune non abbia capito l'importanza, così il Presidente della Regione e quello della FIGC, per non riportarlo ai livelli del passato. Sarebbe stato ancora un fiore all'occhiello. Inutile aggiungere la risonanza che avrebbe avuto, ma sarebbe venuta meno una nostra caratteristica: quando c'è qualcosa che funziona, bisogna distruggerla!

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